Roitero
(i piaceri di Vasco de Gama)
costeggiare baie infinite con insoliti venti
l’amaro odore di terra che cresce
e schianti di verde tra il silenzio – quello del mare –
e la riva
ma, ecco, un mattino qualunque, riempire di genti
la spiaggia,
alti, stupiti, eccitati di gole e di sguardi:
un volontario per il capitan sulla lancia impennacchiata…!
trombe e tamburi di legno,
la cortesia del sospetto
per quei doni di scambio,
mangiare…
ballare…
e aspettare la luna,
silenzio finale di stelle;
poi, ancora verso il viaggio, scaramucce e banchetti,
annerendo di qualche grado la rotta.
(i piaceri di Vasco de Gama)
costeggiare baie infinite con insoliti venti
l’amaro odore di terra che cresce
e schianti di verde tra il silenzio – quello del mare –
e la riva
ma, ecco, un mattino qualunque, riempire di genti
la spiaggia,
alti, stupiti, eccitati di gole e di sguardi:
un volontario per il capitan sulla lancia impennacchiata…!
trombe e tamburi di legno,
la cortesia del sospetto
per quei doni di scambio,
mangiare…
ballare…
e aspettare la luna,
silenzio finale di stelle;
poi, ancora verso il viaggio, scaramucce e banchetti,
annerendo di qualche grado la rotta.
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La corsa di Atteone
Correva incerto Atteone,
nel fitto del bosco,
dove il sole piega la fronte
e l'ombra s'increspa
di forme indistinte.
E vide la luna bagnarsi nell'acqua,
Artemide nuda alla fonte:
l'avorio e l'argento.
Freddo splendore, niveo guizzo
avvolse la scena e la vista,
mutando il corpo.
Allora, fu come un giovane sole,
un cervo inseguito e sbranato
dai cani di Notte.
Correva incerto Atteone,
nel fitto del bosco,
dove il sole piega la fronte
e l'ombra s'increspa
di forme indistinte.
E vide la luna bagnarsi nell'acqua,
Artemide nuda alla fonte:
l'avorio e l'argento.
Freddo splendore, niveo guizzo
avvolse la scena e la vista,
mutando il corpo.
Allora, fu come un giovane sole,
un cervo inseguito e sbranato
dai cani di Notte.
Une proposition de François SIMON
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