vendredi 16 septembre 2011

Nicola dal Falco : Aurona - Ladino o Ladin

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Avec cette annonce Marsyas 2 Commence un cycle sur la langue Ladine, langue minorisée de l'arc alpin, avec ce conte remis au gout du jour par Nicola dal Falco, nous en donnerons la traduction dans différents parlés ou langues !!!
pour l'instant nous ne pouvons qu'en annoncer la lecture ... le 21/9 prochain !!!




Lettura in italiano e in ladino di uno dei miti delle Dolomiti

La Dante Alighieri e l’Istitut Ladin “Micurà de Rü” insieme a Bolzano per presentare il racconto Aurona


Bolzano - Aurona ovvero el pais de l’or e de la lùmes, è un racconto, pubblicato dalla stamperia privata Ampersand di Verona, e al tempo stesso uno dei capitoli di un prossimo libro sulla caduta del Regno di Fanes.

Scritto da Nicola Dal Falco e commentato, passo passo, da Ulrike Kindl, docente di germanistica all’Università Ca’ Foscari di Venezia, massima esperta di miti ladini, verrà presentato a Bolzano, il 21 settembre, alle ore 18, nella Sala di rappresentanza del Comune.
Ne parleranno Giulio Clamer, presidente della Dante Alighieri, Leander Moroder, direttore dell’Istitut Ladin “Micurà de Rü” e la professoressa Kindl.
Sarà anche l’occasione per una lettura pubblica di Aurona in italiano e nella versione in ladino gardenese a cura di Leander Moroder, accompagnata dalla proiezione di foto, scattate per l’occasione da Markus Delago e Max Moroder.

«Le contìe ladine di cui Aurona è un esempio – spiega Ulrike Kindl - non conoscono la differenza tra "fiaba" e "leggenda", ma raccontano semplicemente storie vere sull'immaginazione fantastica e storie fantastiche sul sublime concetto di verità, storie inventate su verità storiche e storie tramandate su avvenimenti leggendari».

«La lingua e la cultura ladina – sottolinea da parte sua Giulio Clamer, presidente della Dante Alighieri, organizzatrice dell’incontro insieme all’Istitut Ladin Micurà de Rü - sono belle come le Dolomiti che le ispirano. Moltissimi guardano alle valli ladine come al luogo di una sintesi, insieme umile e solenne, fra tradizioni, comunicazioni, modi di dire, espressioni religiose, artistiche e culturali in genere appartenenti ai mondi italiano e tedesco, senza peraltro dimenticare la dimensione autenticamente originale delle sue radici storico-culturali. Quindi pensiamo al ladino come ponte fra le due identità confinanti, ma anche come lingua di un popolo orgoglioso e fiero di sé».

«L’Istituto Ladino “Micurà de Rü” – precisa infine Leander Moroder – guarda con interesse e sostiene il progetto di una completa
rivisitazione del ciclo di Fanes, portato avanti da Nicola Dal Falco e dalla professoressa Ulrike Kindl.
«Chissà che questo progetto non aiuti a farci vedere i ladini per quello che sono, cioè quanto rimane degli antichi abitanti delle Alpi Orientali, una popolazione a sé stante, portata da sempre, dagli eventi e dai luoghi, a confrontarsi con chi li circonda».



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