vendredi 4 octobre 2013

N. Dal Falco : 3 poesie








L’orto è una meridiana d’ore e promesse:
la calca il piede ed è tempo che sboccia in un ordinato possesso.
Il prato, lasciato alle rose e ai fichi, non dura
Così come l’affetto sbadato d’ogni musa.

Ma prima, prima, qui regnava sovrano un grande pero
Con la sua maestà di frutti e d’ombra.

Il suo scopo recondito era di celare,
con profonde radici e larghe foglie,
il paese alla vista.
Il paese che tutto spariva dietro il severo profilo.

Ma quello era ancora un tempo profetico.
prato della Giacomina



*+*+*



il raggio verde

sopra il mare o dentro un valico 

rinasce il mondo da un raggio

da una linea infinita di verde

labbra che all’orizzonte

s’aprano quel tanto

perché sfugga la notte 

densa tenebra raccolta 

dietro l’azzurro

di nuovo dovremmo pensare al bordo

a ciò che uscì 

per prendere piede 

equilibrio di forme

e un giorno

(breve d’attimi)
*+*+*
Pista

la menta nel tè
è un piccolo bosco
inondato
un’oasi
travolta
dall’oued

per quanto tempo
i tamburi
hanno suonato?
un giorno e una notte
hanno rullato
senza interruzione

nelle orecchie
d’uomini e cavalli
come se sotto le stelle
si fosse alzato
il vento

al mattino
nella piana gialla
un urlo
li ha inghiottiti
scelti
dalla morte
uno ad uno



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