Sirene
Le sirene non sono belle, almeno nel significato più comune del termine.
Chi o cosa ispira la paura e la bellezza non può superare il risultato. Sono come micce, bruciano diligentemente, provocando un'esplosione.
Acciarini, zolfanelli, pietre focaie, hanno la scintilla in seno. Per riconoscerle bisogna cercare tra i particolari meno eclatanti.
Alcuni potrebbero essere: uno sguardo che si concentra sull'oggetto senza bisogno di diventare insistente; la camminata larga, conseguenza del passaggio alla terra ferma; il modo perentorio di legarsi i capelli o di afferrare senza timore gli oggetti.
Anche certi difetti possono dire molto come la pianta dei piedi arcuata (tenendoli vicini con le punte in fuori ricordano in maniera impressionante una pinna caudale); delle mani assolutamente comuni; il pessimismo; il dono della volgarità; l'attaccamento alle cose.
Possiedono la tremenda virtù di fare alzare la testa controvoglia.
Molte volte vi sarà successo di stare seduto o in piedi, leggendo, parlando o girando le spalle alla scena.
A un certo punto arriva una donna e nel momento in cui sta per uscire dal vostro campo visivo siete costretti a guardarla senza capire il perché.
Non é l'età, né il portamento, né quelle quattro parole che ha scambiato con un altro estraneo.
Forse la spiegazione sta nel fatto che ne avevate, in qualche modo, registrato l'arrivo.
Ecco, allargando il discorso, si potrebbe affermare che gli arrivi e le partenze delle sirene si fanno sempre notare.
Alcune, poi, hanno l'abilità di farsi vedere spesso, proprio quando il cuore é sottosopra.
Tutte, indistintamente, mostrano di avere un rapporto speciale con i bambini e i vecchi come se riconoscessero il filo che unisce i due punti estremi dell'esistenza.
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