mardi 2 mars 2010

Nicola Dal Falco : l’uomo di Platea - VER SACRUM (primavera italica)

l’uomo di Platea


l’africa è un’isola e qui mi hanno lasciato
a sorvegliare la volontà di un dio
in attesa che tornino i compagni

con la promessa di una breve solitudine
appena il tempo di chiedere ancora
se proprio questo è il destino dei Terei

l’approdo segnato d’azzurro
di pietre gialle e onde pesanti
che ascolto soprattutto di notte
quando il mare e le stelle brillano
smarrendo il sonno agli infelici

rivedo le schiene dei marinai
nessuno che volle girare la testa
perché io voltassi presto la mia

l’africa è un’isola e io solo aspetto
che un dio aggiunga parola ai fatti








VER SACRUM
(primavera italica)




Come una primavera, una partenza, ci hanno lasciati più ricchi, più soli.
Nel prato che guarda il bosco dove annotta prima
e l’erba cresce di furia; là dove la terra s’apre in mille nascondigli
e sentieri di lebbra s’è fermata l’upupa.
S’è fermata un mattino o una sera,
sciogliendo il capo ai raggi del sole
ed è ripartita.
L’hanno seguita senza nemmeno voltarsi
al fumo che irride,
alle voci sottili,
alla rabbia che anticipa il mare.

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